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TERRA ITALIA Newsletter No 1 | 2025

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Cari lettori e appassionati della Liguria,

“Buon anno” e benvenuti al primo numero della newsletter di TERRA ITALIA del 2025. Anche quest’anno siamo lieti di accompagnarvi nell’affascinante mondo della Liguria con la nostra newsletter. Scoprite la storia della regione e lasciatevi ispirare dalle nostre scoperte culinarie e dagli attuali eventi culturali.

La regione ligure è ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiato. Tra i suoi tesori più preziosi ci sono i castelli medievali, testimoni di un passato ricco di eventi e leggende che raccontano di battaglie, secoli di nobiltà e tanti cambiamenti. Si aggiungono le storie della potente famiglia Grimaldi, che ha lasciato un segno indelebile in Liguria, e i Giardini Hanbury, un angolo di paradiso che unisce natura e cultura. In questo numero della nostra newsletter vi portiamo alla scoperta di questi luoghi emblematici, che rappresentano un perfetto connubio tra storia, architettura e bellezza.

Vi presentiamo inoltre interessanti offerte immobiliari per la vostra casa dei sogni in riva al mare o nello splendido entroterra ligure.

Spero che la lettura di questo numero sia di vostro gradimento e porgo

carissimi saluti

La Vostra

LA FAMIGLIA GRIMALDI

antiche fortezze e castelli – le storie che caratterizzano la Liguria

Il Palazzo del Principe a Monaco
Il Palazzo del Principe a Monaco

In questo numero vi accompagniamo nell’affascinante storia della casata nobiliare dei Grimaldi, che è anche parte della storia ligure. Questa famiglia è stata per secoli, e lo è tuttora, di grande interesse storico e culturale per la regione.

I Grimaldi sono una famiglia genovese la cui storia è dominata da ipotesi, potere, intrighi e arte della sopravvivenza. Governano il Principato di Monaco da ormai 700 anni, un periodo insolitamente lungo per una famiglia regnante europea.

La famiglia Grimaldi - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Famiglia_reale_del_Principato_di_Monaco_(1966).jpg - Autore Superzen
La famiglia Grimaldi - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Famiglia_reale_del_Principato_di_Monaco_(1966).jpg - Autore Superzen

La famiglia Grimaldi fu fondata nell’XI secolo da Ottone Canella, uno Statista Genovese. Ottone Canella portò la famiglia a una notevole prosperità attraverso il commercio marittimo e il coinvolgimento politico. I suoi figli, tra cui Oberto I Grimaldi, consolidarono l’influenza dei Grimaldi come una delle famiglie più potenti di Genova. Nel XIII secolo, tuttavia, furono espulsi dalla loro patria a causa di intrighi politici. Sotto la guida del corsaro Francesco Grimaldi, noto anche come Malizia (l’astuto), travestito da frate francescano, conquistarono la fortezza di Monaco nel 1297.

Da questo momento in poi, i destini della famiglia Grimaldi e del Principato di Monaco furono strettamente intrecciati. A metà del XIV secolo, sotto il “sovrano di Monaco”, Carlo Grimaldi, il territorio fu ampliato fino a comprendere i feudi limitrofi di Mentone e Roccabruna. I Grimaldi cercarono di consolidare la loro posizione come parte della nobiltà feudale e strinsero alleanze con il re francese e i conti di Provenza per proteggersi da un’eventuale riconquista da parte di Genova.

Francesco Grimaldi - Foto Andrea Izzotti
Francesco Grimaldi - Foto Andrea Izzotti

Per assicurare la dinastia, la successione monegasca fu stabilita nel 1454 secondo il principio della primogenitura (principio del primogenito), che consentiva anche di nominare eredi femminili, se necessario. La figlia del principe Antonio I, la principessa Luisa Ippolita, divenne la prima di due eredi al trono di Monaco e poté sposarsi solo a condizione che il futuro sposo rinunciasse al proprio nome e adottasse lo stemma della famiglia principesca. Jacques Goyon, conte di Matignon, un nobile francese, accettò questa condizione. Dopo la morte di Antonio I, la principessa Luisa Ippolita e suo marito governarono insieme il principato. Dopo la morte prematura della principessa, avvenuta appena undici mesi dopo la sua ascesa al trono, il marito Jacques I fu il primo a ricevere il titolo ufficiale di “Principe di Monaco” nel 1731.

Lo stemma di Monaco
Lo stemma di Monaco

Sotto il suo governo, Monaco conobbe un periodo di prosperità alimentato dal commercio marittimo e dai proventi dei territori del Principato. Nonostante i tempi difficili dopo la Rivoluzione francese e la temporanea subordinazione alla Francia, la famiglia Grimaldi riuscì a riconquistare i propri titoli e le proprie terre durante la Restaurazione.

Monaco ottenne l’indipendenza sotto Napoleone III, ma dovette cedere alcune città alla Francia. Il trattato franco-monegasco del 1861 segnò un nuovo inizio per il principato e la famiglia Grimaldi.

Nel XIX secolo, Carlo III commissionò a François Blanc l’istituzione del gioco d’azzardo a Monaco. Con la costruzione del Casinò di Monte-Carlo e di altri lussuosi edifici, Monaco si trasformò in una rinomata destinazione di lusso e consolidò la sua reputazione di luogo di villeggiatura e di gioco. Il successo si concretizzò pochi anni dopo l’apertura del casinò, con il risultato che la tassazione diretta dei monegaschi fu abolita nel 1869. Ancora oggi i monegaschi non devono pagare l’imposta sul reddito, motivo per cui il piccolo principato è diventato la residenza preferita di molti milionari. Il famoso teatro dell’opera di Charles Garnier fu inaugurato nel 1879. Da allora, i casinò e i palazzi monegaschi hanno attirato l’élite del Secondo Impero e della Bell Époque. Istituita nel 1921, la gara di Formula I di Monaco attira gli appassionati di sport motoristici di tutto il mondo.

Monaco - Foto Boris Stroujko
Monaco - Foto Boris Stroujko

La roccia su cui è arroccato il Principato di Monaco, il palazzo famoso in tutto il mondo e i membri di spicco della famiglia principesca hanno reso Monte-Carlo, la Costa Azzurra e la Riviera dei Fiori simboli di glamour ed eleganza. Con una superficie di soli 2 chilometri quadrati, Monaco è il secondo Stato più piccolo al mondo dopo il Vaticano, più piccolo persino di Central Park a New York. Il palazzo costituisce il cuore e l’anima del principato, dietro le cui mura vive ancora oggi la famiglia regnante.

Il Principe Alberto I, noto come il Principe degli Esploratori, durante il suo regno fondò il Museo di Antropologia e Preistoria, l’Istituto Oceanografico di Parigi e il Museo Oceanografico di Monaco. Il suo successore, il Principe Luigi II, noto come il Principe Soldato, si arruolò nell’esercito francese durante la Prima Guerra Mondiale e introdusse il Principato nell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Monaco - Foto Annerp
Monaco - Foto Annerp

Suo figlio, Ranieri III, salì al trono di un principato in espansione nel 1949, che cambiò radicalmente nel corso del suo regno. Promosse la diversificazione dell’economia, incentivò il turismo, ampliò il territorio sul mare e introdusse una nuova costituzione. Sotto il suo governo, Monaco entrò a far parte delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa. Pur avendo un aspetto sobrio, Ranieri trasformò il piccolo principato in una grande metropoli dell’eleganza. Il suo matrimonio con la famosa attrice americana Grace Kelly, conosciuta al Festival di Cannes nel 1955, portò Monaco all’attenzione mondiale. Come Principessa Gracia Patrizia, fu attivamente coinvolta nella crescita del Principato di Monaco, sostenendo organizzazioni benefiche e dirigendo la Croce Rossa monegasca. La Principessa morì nel 1982 in un incidente stradale nei pressi di Monaco. Il suo impegno continua a caratterizzare il Principato ancora oggi.

Alberto II - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Albert_II,_Prince_of_Monaco.jpg - Autore: https://www.flickr.com/photos/95021520@N00
Alberto II - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Albert_II,_Prince_of_Monaco.jpg - Autore: https://www.flickr.com/photos/95021520@N00

Nach dem Tod von Rainier III. im Jahr 2005 folgte Prinz Albert II., als 14. Fürst auf den Thron von Monaco. Er setzte sich für das Wachstum des Fürstentums ein, förderte insbesondere Tourismus, Industrie und Immobilien. Als begeisterter Umweltschützer gründete er 2006 eine Stiftung zur globalen Förderung nachhaltiger Entwicklung und Naturschutz. Diese konzentrierte sich besonders auf den Mittelmeerraum, die Polarregionen und die vom Klimawandel stark betroffenen Gebiete. Fürst Albert II. wurde wegweisend im Bereich Ökologie und gestaltete Monaco als Innovationslabor. Mit seiner Frau Charlène Wittstock, einer südafrikanischen Schwimmerin, bekam er am 10. Dezember 2014 die Zwillinge Prinzessin Gabriella und Kronprinz Jacques, die für die Zukunft und den Erhalt der Grimaldi-Dynastie stehen.

FORTEZZE, CASTELLI E PALAZZI LIGURI

un’eredità della nobiltà ligure

Fortezze e castelli – la loro importanza e la loro struttura

Castello di Zuccarello - Foto Alessandro Calzolaro
Castello di Zuccarello - Foto Alessandro Calzolaro

La storia dei Grimaldi dimostra che soprattutto il Medioevo fu caratterizzato da conquiste, espulsioni e guerre. A causa della sua posizione geografica, la Liguria fu molto spesso vittima di razzie e saccheggi da parte di vari domini. La popolazione dell’epoca dovette quindi costruire una serie di strutture di difesa per impedire l’arrivo dei conquistatori.

Nel corso degli anni sono state costruite torri di guardia, mura di cinta, fortezze semplici e complesse e castelli sulle colline e vicino ai fiumi per difendere i loro signori dagli aggressori. La costruzione di castelli era un simbolo di forza e di difesa del territorio.

Genova Militare - https://picryl.com/media/italy-genoa-1685-1800-037b3b - Biblioteca pubblica di New York
Genova Militare - https://picryl.com/media/italy-genoa-1685-1800-037b3b - Biblioteca pubblica di New York

La struttura di un castello era funzionale: fossati, mura di difesa, torri con feritoie, un labirinto di bastioni e un imponente torrione. All’interno delle mura si trovavano le segrete, la residenza del signore del castello, le cisterne per l’acqua, i granai e le stalle. In guerra il castello diventava teatro di battaglia, in cui gli assedianti attaccavano con macchine da lancio e arieti, mentre i difensori scagliavano frecce dalle feritoie per difendere il castello.

Imponenti e spettacolari castelli si ergono ancora oggi al centro di borghi del entroterra della Liguria, come il famoso Castello dei Doria di Dolceacqua, il Castello della Lucertola di Apricale, il Castello di Taggia o il Castello di Andora e meritano un viaggio nel tempo. Di seguito sono presentati alcuni dei castelli e palazzi storici della Liguria.

CASTELLO DEI DORIA

Ancora oggi è strettamente legato ai Grimaldi

Castello dei Doria
Castello dei Doria

Il Castello Doria di Dolceacqua, maestosamente arroccato su uno sperone roccioso che domina Dolceacqua e la Val Nervia, è un edificio imponente con una storia lunga e movimentata. Fu costruito nel XII secolo dai conti di Ventimiglia come struttura difensiva con mura quadrate e una torre circolare centrale. In seguito fu acquistato dalla famiglia Doria, che fondò un’importante dinastia a Genova. Nel XIV secolo fu assediato dal re Roberto d’Angiò e dovette sottomettersi alla sua volontà. Il castello fu trasformato in una grandiosa dimora signorile sotto il patronato di Enrichetto Doria nel XV secolo e di Stefano Doria nel XVI secolo. L’ala occidentale del castello era particolarmente imponente con i suoi preziosi stucchi e le sue sale affrescate. La parte anteriore del castello serviva per il controllo e la sicurezza del borgo ed era destinata a stanze di servizio, prigioni e magazzini. Le sale di rappresentanza per ricevere gli ospiti e le abitazioni dei signori locali si trovavano nella parte posteriore del castello.

Castello dei Doria
Castello dei Doria

Nel 1491 si concluse una lunga disputa tra i Doria ghibellini e i Grimaldi guelfi. Luc Doria di Dolceacqua sposò Francoise Grimaldi di Monaco, stabilendo un legame tra Monaco e Dolceacqua che dura tuttora. Ma nell’agosto del 1523, un atto brutale mandò in frantumi questo legame: Barthélemy Doria uccise suo zio Luciano Grimaldi con 43 pugnalate per prendere il potere. Il figlio di Luciano, Honoré, aveva allora solo 9 mesi e suo fratello, il vescovo di Grasse Agostino Grimaldi, assunse temporaneamente la reggenza a Monaco. Solo dopo il giuramento di fedeltà di Barthélemy la successione fu regolata.

Castello dei Doria - www.visitdolceacqua.it
Castello dei Doria - www.visitdolceacqua.it

In seguito, Barthélemy Doria cedette i suoi diritti feudali al duca Carlo II di Savoia, con conseguente vassallaggio del Ducato di Savoia. Nel XVII secolo le relazioni tra i Doria e i Savoia si deteriorarono, soprattutto durante la guerra contro il Ducato di Savoia, che portò alla costruzione di una robusta torre a Est per ripristinare il sistema di difesa. Durante la guerra di successione del XVIII secolo, il castello fu nuovamente teatro di feroci combattimenti quando fu conquistato dagli eserciti francese e spagnolo.

Dopo anni di degrado, il castello è stato restaurato negli anni ’20 e ’30 e infine è diventato proprietà del Comune di Dolceacqua nel 1942. I lavori di restauro sono ripresi nel 1986 e sono stati in gran parte completati nel 2018.

Mostra al Castello dei Doria - www.visitdolceacqua.it
Mostra al Castello dei Doria - www.visitdolceacqua.it

Con i suoi 900 anni di storia, il Castello dei Doria offre oggi numerosi motivi di visita: sale multimediali e mostre raccontano in modo interattivo e accattivante la storia delle famiglie Doria e Grimaldi e il loro stretto legame con Dolceacqua. Il Principe Alberto II è cittadino onorario di Dolceacqua dal 2018 e, infine, Dolceacqua è città gemellata con Monaco dal 2023. Inoltre, numerose mostre, concerti e conferenze rendono indimenticabile la visita al Castello Doria di Dolceacqua.

Dolceacqua è gemellata con Monaco dal 2023 - www.visitdolceacqua.it
Dolceacqua è gemellata con Monaco dal 2023 - www.visitdolceacqua.it

L’edificio dispone di una sala conferenze per 100 persone, di una cucina completamente attrezzata per il catering e può essere affittato anche per matrimoni.

Per informazioni e prenotazioni turismo@dolceacqua.it

Per i matrimoni, visitate il sito web della struttura cliccando qui hier

Orari di apertura:

INVERNO: 30 Ottobre fino al 15 Marzo dalle h 10:00 alle h 17:00, chiuso il Lunedì
PRIMAVERA: 16 Marzo al 4 Giugno dalle h 10:00 alle h 13:30 e dalle h 14:30 alle h 18:00 – Sabato, Domenica e giorni festivi orario continuato dalle h 10:00 alle h 18:00.
ESTATE: dal 5 Giugno al 29 Ottobre dalle h 10:00 alle h 13:30 e dalle h 14:30 alle h 18:00 – Luglio e Agosto, orario continuato dalle h 10:00 alle h 19:00
Ultimo ingresso 30 Minuti prima della chiusura

Contatti:

Cooperativa Omnia
Tel.: +39 337 1004228
E-Mail: castello@cooperativa-omnia.com
https://www.facebook.com/CoopOmnia
https://www.twitter.com/@CoopOmnia

CASTELLO DELLA LUCERTOLA APRICALE

Fortezza e residenza feudale

Il magnifico Castello della Lucertola, la cui origine del nome è ancora sconosciuta, si trova su un promontorio roccioso (chiamato Apricus, cioè luogo soleggiato) nel comune ligure di Apricale, nel centro storico tra Piazza Vittorio Emanuele e Via al Castello. Nelle immediate vicinanze della Chiesa della Purificazione di Maria Vergine, offre una vista senza ostacoli sul torrente sottostante. Fu probabilmente costruito nel X secolo dai conti di Ventimiglia come struttura di difesa. Nel 1276 i Doria, signori di Dolceacqua, acquistarono il castello. Nel corso dei secoli, i Doria lo ristrutturarono, ampliarono e rinforzarono più volte. La facciata era originariamente affiancata da due torri quadrate molto simili al castello di Dolceacqua. Il castello era considerato una vera e propria fortezza inespugnabile. Tuttavia, cadde durante l’assedio del vescovo Agostino Grimaldi nel 1523. Egli rase al suolo la fortezza per catturare Barthélemy Doria. Come già detto, Barthélemy Doria era ritenuto responsabile dell’omicidio del fratello di Agostino, Luciano Grimaldi, e si era trincerato nel castello.

Apricale - Foto maudanros
Apricale - Foto maudanros

I Doria ricostruirono il castello con funzioni militari limitate. Alcune parti del castello furono cedute al villaggio e alla chiesa vicina. La torre quadrata rimanente fu trasformata nell’attuale campanile della chiesa parrocchiale. Del progetto originale rimane solo un alto muro di pietra con una doppia fila di archi a tutto sesto sul lato rivolto verso la chiesa. Nel 1634 il Castello della Lucertola passò ai Savoia e nel 1652 ai Doria Francesco. Nel 1806 Stefano Cassini acquistò l’edificio e lo trasformò in residenza privata. Ulteriori interventi risalgono all’inizio del XX secolo, quando il nuovo proprietario, il chirurgo Fruttuoso Cassini, costruì un muro aggiuntivo per creare il giardino pensile interno. Dopo un periodo di degrado, il complesso fu acquistato dal Comune e restaurato.

Oggi il Castello ospita il Museo Storico di Apricale, dove sono conservati gli statuti medievali di Apricale risalenti al 1267, oltre a documenti e reperti storici. Inoltre, nel castello della lucertola, con i suoi misteriosi corridoi sotterranei, vengono organizzati eventi culturali e mostre d’arte. Con la sua vista incantevole e la vicinanza alla chiesa parrocchiale, il castello è anche un luogo popolare per romantici matrimoni.

Orari apertura:

Sabato 14:00–18:00
Domenica 10:30–18:00
Lunedi chiuso
Martedì 14:00–18:00
Mercoledì 14:00–18:00
Giovedì 14:00–18:00
Venerdì 14:00–18:00

Contatti:

Castello della Lucertola
Piazza Vittorio Emanuele 3
18030 Apricale, IM
Tel.: +39 0184 208 126

CASTELLO DI TAGGIA

Costruito sulle fondamenta dell’epoca preromana

Il castello di Taggia è oggi un castello in rovina situato su una collina sopra l’omonimo paese di Imperia. Le fondamenta originarie di un sistema difensivo o di una postazione di controllo in posizione semi-alta tra i torrenti Barbarasa e Santa Lucia risalgono all’epoca preromana.

Taggia - Foto SCHNOOR
Taggia - Foto SCHNOOR

Anche Taggia non fu risparmiata dalle incursioni del IX e X secolo. Per questo motivo, nell’XI secolo il villaggio si dotò di un castello e di una cinta muraria. Non è possibile stabilire con certezza la data di costruzione del castello. Si presume che sia stato costruito nel XII secolo all’epoca della nobile famiglia Clavesana, prima di passare sotto il dominio di Genova nel 1203. Il castello serviva come rifugio per donne e bambini in caso di attacco dei pirati, come magazzino per le ricchezze della città e poi come centro di truppe per vari eserciti. Nel corso degli anni sono state apportate numerose modifiche al castello. Lo sviluppo della città di Taggia è chiaramente visibile dal punto di osservazione del castello.

Taggia - le torri del "Castello" in cima - Foto Martino
Taggia - le torri del "Castello" in cima - Foto Martino

Le case iniziano proprio sotto il castello e sono attraversate dai tipici vicoli a gradoni. Si estendono fino al torrente Argentina. La struttura del sistema difensivo originario di Taggia era costituita da tre cinte murarie con ben otto porte e otto bastioni – di cui oggi rimangono i resti dei bastioni dell’Orzo e del Ciazzo. L’accesso alla città avveniva attraverso le porte delle mura, ognuna delle quali portava il nome del rispettivo quartiere. Quando Taggia passò sotto il dominio della Repubblica di Genova nel 1228, la tenuta fu distrutta dai genovesi. La maggior parte dei resti ancora oggi visibili risale alla metà del XV secolo e poi cadde lentamente in rovina. Negli anni Sessanta le mura ospitavano il serbatoio dell’acquedotto comunale. Dopo un lungo restauro, il Castello di Taggia è stato trasformato in uno spazio pubblico. Nel 2016 è stato costruito anche un anfiteatro, utilizzato per eventi culturali e spettacoli.

Castello di Taggia
Via S. Dalmazzo
18018 Taggia (IM)

Se siete stati contagiati dalla mania dei castelli, potreste essere interessati a visitare anche il Castello di Andora. Le rovine del castello e del borgo con la torre e la chiesa romanico-gotica dei Santi Giacomo e Filippo costituiscono oggi uno dei complessi monumentali più importanti della Liguria.

Chiesa SS. Giacomo e Filippo - Foto UllrichG
Chiesa SS. Giacomo e Filippo - Foto UllrichG

Anche il Castello di Garlena merita una visita. Qui si può ammirare l’insolita e rara disposizione degli interni con una cappella di famiglia e un tribunale.

Castello di Garlenda - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Garlenda-castello1.jpg - Autore Davide Papalini
Castello di Garlenda - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Garlenda-castello1.jpg - Autore Davide Papalini

ARTE E CULTURA

Giardini Hanbury – L’arte di creare un patrimonio culturale dalla natura

Giardini Hanbury
Giardini Hanbury

In Liguria, storia e natura si fondono in un’affascinante combinazione di castelli medievali e giardini coltivati. Qui l’influenza delle famiglie nobili sulla regione diventa evidente e mostra come i paesaggi siano stati modellati sia per ragioni di difesa che di estetica. Fortificazioni e giardini pittoreschi si completano a vicenda per creare un patrimonio culturale in Liguria.

I Giardini Hanbury di Mortola sono un gioiello del mondo botanico. La storia di questi giardini inizia nel 1867, quando Sir Thomas Hanbury acquistò i pittoreschi terreni dalla famiglia Orengo e iniziò a ristrutturarli. Uno dei giardini botanici più famosi al mondo fu creato con il coinvolgimento significativo del fratello Daniel Hanbury.

Giardini Hanbury
Giardini Hanbury

I fratelli Hanbury avevano la visione di un giardino con diverse zone climatiche in cui potessero prosperare piante provenienti da tutto il mondo. Grazie al lavoro costante e alla competenza scientifica di Daniel Hanbury, la collezione di piante esotiche crebbe costantemente. I giardini non erano ammirati solo per la loro diversità, ma anche per il loro valore scientifico ed economico. Le collezioni di piante sudafricane, australiane e americane attirarono l’attenzione internazionale e servirono come base per gli studi farmacologici.

Giardini Hanbury - giardinihanbury.com
Giardini Hanbury - giardinihanbury.com

La bellezza dei Giardini Hanbury era caratterizzata dall’interazione tra la diversità botanica e gli elementi architettonici ornamentali che adornavano la tenuta. Fontane, statue e l’imponente Fontana del Drago erano tra le caratteristiche più evidenti del giardino. Il mausoleo moresco, dove riposano le ceneri di Sir Thomas Hanbury e di sua moglie, conferisce alla tenuta un’atmosfera particolare.

I microclimi creati nei giardini sono un altro aspetto affascinante. Grazie a una progettazione mirata e all’uso di elementi naturali, sono state create diverse aree di giardino con caratteristiche individuali. Dai giardini di agrumi agli arbusti mediterranei e alle zone umide lungo il ruscello: la varietà era ed è impressionante.

Giardini Hanbury - giardinihanbury.com
Giardini Hanbury - giardinihanbury.com

Dopo la morte di Sir Thomas Hanbury, la tenuta rischiò di cadere in rovina durante la Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, sotto l’esperta gestione di Cecil Hanbury e di sua moglie Dorothy, i giardini subirono una rinascita. Lady Dorothy si dedicò con passione al restauro per tutta la vita e riuscì a salvare la tenuta dal degrado.

Oggi i Giardini Hanbury sono un patrimonio botanico in piena bellezza. Sotto la gestione dell’Università di Genova (dal 1987), i giardini vengono restaurati in modo intensivo e utilizzati per scopi scientifici. Dal 2000, i Giardini Botanici Hanbury non sono solo un punto di riferimento culturale, ma anche un importante sito scientifico di fama internazionale. Sono una testimonianza vivente della passione e della dedizione dei loro creatori, che li hanno resi uno dei giardini più belli del mondo.

Sir Thomas Hanbury - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Thomas_Hanbury_from_Hortus_Mortolensis_1912.jpg
Sir Thomas Hanbury - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Thomas_Hanbury_from_Hortus_Mortolensis_1912.jpg

I Giardini Hanbury, nell’Italia settentrionale, sono un luogo affascinante dove le normali condizioni climatiche non sembrano avere importanza. Qui non esiste l’inverno: la primavera inizia presto e l’autunno finisce tardi, il che significa che la vegetazione fiorisce presto e dura a lungo. La lunga e calda estate prolunga il periodo di fioritura fino all’inverno. Questo fenomeno microclimatico unico rende quest’area un paradiso della fioritura per tutto l’anno.

Per gli amici dei Giardini Botanici Hanbury, l’associazione “Amici dei Giardini Hanbury” offre l’opportunità di partecipare attivamente alla cura e alla manutenzione di questi affascinanti giardini. I membri sostengono i giardini con donazioni, aiutano nei lavori in loco e godono dell’ingresso gratuito e dell’accesso a vari eventi culturali durante l’anno. Questo stretto legame tra gli amanti dei giardini e i Giardini Hanbury assicura la continua cura e bellezza di questo speciale gioiello botanico.

Il calendario degli eventi dell’associazione per il 2025 è disponibile qui:
https://www.amicigiardinihanbury.com/wp-content/uploads/2025/01/Calendario-Eventi-Amici-dei-Giardini-Botanici-Hanbury.pdf

Contattit:

Corso Montecarlo 43
18039 Ventimiglia (IM)
Tel.: +39 0184 229 507

Orari apertura invernale:

Lunedì chiuso
Martedì a Domenica 09:30 – 16:00

ARTE CULINARIA

Delizie leggere

Dopo il periodo festivo di fine anno, il nuovo anno in Liguria porta in tavola prelibatezze leggere che vi aiuteranno a smaltire i pesanti menu delle feste e a godervi la vita più facilmente. L’attenzione è rivolta al gusto pieno e al cibo sano per aiutarvi a tornare in forma.

Il Minestrone – un pasto povero ma buono

Minestrone - Foto Studio Gi
Minestrone - Foto Studio Gi

Il termine “minestrone” deriva dalla parola “minestra” e significa sia “zuppa” che “miscuglio”. Si tratta di un piatto della tradizione contadina, una zuppa densa; un ricco stufato a base di varie verdure dal sapore meravigliosamente piccante.

Le sue origini non sono del tutto chiare. Una teoria è che la popolazione più povera utilizzasse gli avanzi nel minestrone, poiché gli ingredienti erano economici e prosperavano nel clima italiano. Un’altra teoria è che il minestrone sia stato principalmente un piatto per i marinai che, durante i lunghi viaggi in mare, non potevano mangiare verdure fresche e che il minestrone veniva servito come prima pasto una volta arrivati in porto.

Verdure fresche - Foto exclusive-design
Verdure fresche - Foto exclusive-design

In ogni regione il minestrone viene preparato nelle varianti tipiche locali con sedano, carote, porri, piselli, pomodori, patate, verza e fagioli con un filo d’olio d’oliva fresco. In Liguria si aggiunge la pasta per saziare l’appetito e, per chi ama un sapore più deciso, si possono aggiungere anche cipolle, aglio e parmigiano. Viene servito con una focaccia croccante.

Il minestrone è povero di calorie ma sazia. Aiuta a combattere la flatulenza, stimola la digestione e contiene una serie di vitamine e minerali che favoriscono la funzione renale e l’eliminazione di tossine e scorie.

Frati in brodo vegetale – leggeri e raffinati

Frati in Brodo - Foto rainbow33
Frati in Brodo - Foto rainbow33

I liguri sono noti per abbinare tutti i prodotti raccolti nell’orto per creare piatti saporiti e sofisticati. I Frati in brodo vegetale sono una specialità. Si tratta di involtini di verdura preparati con foglie di verza, cotte e servite in brodo vegetale con un ripieno di pangrattato, prezzemolo e aglio tritati, maggiorana, latte, uovo, formaggio, pinoli, olio, sale e pepe. In primavera, soprattutto a Pasqua, al posto delle foglie di verza si usano spesso foglie di lattuga. Una cucina leggera, armoniosa ed equilibrata che si inserisce nella grande tradizione delle ricette liguri.

Radici amare

Radici amare - Foto rainbow33
Radici amare - Foto rainbow33

La radice amara è una specialità primaverile dell’Italia settentrionale che può essere servita come antipasto fresco o conservata in barattolo per diversi mesi. Il suo aspetto ricorda quello della salsefrica bianca e il suo colore quello della radice di prezzemolo. Tuttavia, ha poco in comune con entrambe le specie. Il suo sapore è speciale: naturalmente amaro e delicatamente dolce. Per preparare la radice, la si sbuccia e la si taglia in piccoli pezzi. Viene poi bollita in aceto e acqua salata. Può essere servita immediatamente con capperi, aglio, succo di limone e olio d’oliva oppure conservata in olio d’oliva con erbe aromatiche e foglie di alloro dopo essere stata raffreddata e asciugata.

Le radici amare hanno un effetto depurativo e sono anche un ottimo accompagnamento per i piatti di carne.

Carciofi di Albenga – una specialità spinosa

Carciofi - Foto timolina
Carciofi - Foto timolina

Questo carciofo viene coltivato nella pianura di Albenga ed è un simbolo culinario della città. È noto per le sue brattee appuntite e il colore viola. Cresce fino a oltre un metro di altezza, non fiorisce e ha un gambo carnoso. La consistenza delle foglie interne è tenera, croccante e dolce e può essere consumata anche cruda se immersa nell’olio. Si raccolgono ogni anno a febbraio-marzo o all’inizio di dicembre. Per ottenere una gustosa prelibatezza al forno, si rimuove il gambo con la parte inferiore della base e le foglie esterne spinose del carciofo. Il capolino viene allargato a mano e cotto in forno con sale, pepe, prezzemolo, aglio e olio d’oliva.

Il carciofo ha proprietà curative e stimola la digestione, abbassa i livelli di colesterolo e protegge e disintossica il fegato.

Ricetta da provare

Zemino di ceci alla ligure - Foto Fotema
Zemino di ceci alla ligure - Foto Fotema

Zemino di ceci alla ligure

Lo zemin di ceci è un piatto leggero con una base di zuppa delicata e cremosa. L’origine della ricetta dello zemin è povera, si tratta di un piatto “magro”, in quanto preparato esclusivamente con ingredienti vegetali, ma allo stesso tempo è molto nutriente, grazie ai ceci, che sono un legume eccezionale: Sono ricchi di proteine, una buona fonte di sali minerali come calcio, ferro, fosforo e potassio e contengono anche vitamine A e B.

Ricetta per quattro persone:

INGREDIENTI

  • 500 g Ceci già cotti (si possono usare anche ceci secchi o in scatola. Tenete conto dei tempi di ammollo e cottura)
  • Funghi secchi
  • 200 g Bietola
  • 1 Carota media
  • 1 Sedano
  • 1 Ciplla
  • 1 Cucchiaio concentrato di pomodoro
  • Aglio
  • Rosmarino
  • Olio EVO
  • Sale fino
  • Pepe nero macinato

Preparazione

Ceci secchi: mettere a bagno in acqua fredda la sera prima e buttare l’acqua.

Ceci in scatola: scolare l’acqua.

(Osservare i tempi di cottura in ogni caso e cuocere preventivamente in acqua salata, quindi scolare l’acqua).

Mettere a bagno i funghi secchi in acqua calda e conservare il liquido.

Pulire e tritare il sedano, la cipolla, la carota e l’aglio e farli soffriggere in una grande padella con olio d’oliva. Girare più volte durante il soffritto.

Pulire le bietole e togliere solo le foglie. Tagliare le foglie a strisce sottili. Quando le verdure soffritte sono ben rosolate, aggiungere le bietole e la passata di pomodoro, coprire e cuocere a fuoco lento per 20 minuti. Girare le verdure di tanto in tanto.

Tritare finemente il rosmarino

Aggiungere circa 1 litro d’acqua e portare a ebollizione. Quando la zuppa bolle di nuovo, aggiungere i ceci cotti e scolati e i funghi ammollati con un po’ del liquido di ammollo e il rosmarino tritato.

Salare e pepare a piacere e cuocere a fuoco medio per circa un’ora. Se durante la cottura evapora troppo liquido, aggiungerne un po’ di più.

Servire con un filo di buon olio extravergine d’oliva a piacere.

Buon appetito!

IL NOSTRO SUGGERIMENTO RISTORANTE

Iride Gastrobar a Vallecrosia

Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia

“Questo ristorante mancava ancora a Vallecrosia” e di recente ha dato un prezioso contributo alla classe e alla diversità della scena gastronomica della costa ligure, come concordano molti ospiti. La famiglia Biamonti, che opera nel settore della gastronomia e della ristorazione da tre generazioni, ha realizzato il suo desiderio con Iride Gastrobar nel 2024. Situato a Vallecrosia, nella prima strada parallela della costa, il locale, dal design moderno, sobrio ed elegante, con bar e cucina a vista e luci accoglienti, invita gli ospiti a socializzare. Il servizio cortese ha occhi ovunque e soddisfa quasi ogni desiderio.

Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia

L’Iride Gastrobar porta in tavola la cucina tradizionale con abilità artigianale e influenze internazionali. I piatti italiani basati sulle ricette del padre sono stati tramandati al figlio, che ha raccolto la sua esperienza in molti viaggi e che oggi unisce i sapori di tutto il mondo alla tradizione. Fabiano Biamonti è appassionato di una cucina sofisticata e raffinata, che fa conoscere ai suoi ospiti nuovi sapori e crea spazio per grandi emozioni. L’antipasto può essere personalizzato scegliendo tra un’ampia gamma di tapas e prelibatezze. Da segnalare anche una specialità della cucina di Iride. Secondo la filosofia “Il cibo ha il potere di unire le persone”, i piatti vengono preparati per essere condivisi nello speciale Josper Oven, un forno a carbone. Unisce la potenza del fuoco alla versatilità di una griglia e crea un sapore affumicato, unico e irresistibile.

Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia
Iride Gastrobar a Vallecrosia

L’accompagnamento dei vini al menu completa l’esperienza culinaria e crea l’attesa gioiosa per la prossima visita.

Il menu viene costantemente aggiornato in base ai prodotti del mercato. Gli ingredienti sono di alta qualità, freschi e preferibilmente provenienti da produttori locali.

Si consiglia vivamente di prenotare un tavolo in anticipo per chi desidera trascorrere una serata all’Iride Gastrobar.

Contatti:

Via Colonnello Aprosio, 258, 18019 Vallecrosia (IM)
+39 0184 29 43 13
+39 328 812 4319
info@iridegastrobar.com

Orari di apertura:

Lunedì chiuso
Martedì 19:30 – 22:30
Mercoledì a Sabato 12:30 – 14:00 / 19:30 – 22:30
Domenica 12:30 – 14:30

SUGGERIMENTI PER LO SPORT E IL TEMPO LIBERO

Finale Ligure e il suo entroterra sono tra le più note destinazioni italiane per gli sport estremi all’aria aperta. Tra questi, il ciclismo e la mountain bike, il parapendio, i tour di rafting e le spettacolari gare di trial, per esempio a Finale Ligure. Vi presentiamo qui una di queste gare speciali:

Trail del Marchesato – 1 e 2 Marzo 2025 a Finale Ligure

Trail del Marchesato - www.traildelmarchesato.it
Trail del Marchesato - www.traildelmarchesato.it

Partite per un’emozionante avventura di skyrunning proprio sulla costa dell’incantevole “parco giochi” di Finale Ligure. Qui, percorsi tecnici, imponenti scogliere calcaree, grotte misteriose e viste mozzafiato sul mare vi sfidano a gareggiare. Per i corridori di tutte le capacità, questa esperienza promette un viaggio sportivo attraverso l’affascinante storia e cultura di questa antica e venerabile regione.

Il torneo si svolge con il patrocinio del Comune di Finale Ligure ed è organizzato dall’ASD (Amici Dello Sport) Trailrunners Finale Ligure. L’evento è reso possibile grazie al supporto volontario del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Savona e di altre organizzazioni di soccorso.

Il Trail del Marchesato propone un’emozionante gara di trail running lungo il percorso di Ermano Fossati, intitolato a un defunto capo reparto operativo di Finale Ligure.

Trail del Marchesato - www.traildelmarchesato.it
Trail del Marchesato - www.traildelmarchesato.it

La spettacolare gara si svolge la prima domenica di marzo e prevede un impegnativo percorso di 60 km con un dislivello di 3.000 metri. In alternativa, c’è anche un percorso di 38 km con un’ascesa di 2.200 metri o un percorso di 16 km con un dislivello di 1.000 metri. È anche possibile partecipare al percorso di 7 km in gruppo. La regione è da tempo conosciuta come uno dei luoghi più suggestivi d’Italia per le attività outdoor estreme come l’arrampicata sportiva, il freeride e il downhill biking.

Il percorso è stato pianificato in modo meticoloso e dettagliato. Cattura perfettamente l’essenza della corsa in montagna e presenta gli elementi caratteristici della regione: salite ripide, discese tecniche, passaggi con corde fisse e senza dimenticare l’attraversamento unico di tre grotte.

Finalborgo - Foto Alessandro
Finalborgo - Foto Alessandro

Il gran finale nel castello medievale di Finalborgo aggiunge un tocco magico e storico a questo evento. Il Castel San Giovanni di Finalborgo, noto anche come “Rocca di San Giovanni”, è un antico castello risalente al XII secolo, simbolo del passato potere signorile della nobiltà, maestosamente conservato in tutto il suo splendore nonostante le numerose guerre del Medioevo e che offre una vista mozzafiato sul territorio circostante.

Il percorso del Marchesato è adatto a corridori di tutte le capacità e promette un suggestivo viaggio sportivo attraverso la storia e la cultura di questa antica e gloriosa terra.

Maggiori informazioni sui percorsi e sulle condizioni di partecipazione sono disponibili qui:
https://www.traildelmarchesato.it

EVENTI

All’inizio dell’anno, la Liguria ospita anche molti eventi diversi che non lasciano nulla di intentato agli amanti dell’arte e della cultura, agli appassionati di cinema, ai buongustai e agli amanti dei fiori.

Genova Antiquaria – dal 21 al 26 Febbraio 2025 nel Palazzo della Meridiana

Palazzo della Meridiana - Foto Solarisys
Palazzo della Meridiana - Foto Solarisys

Nella suggestiva cornice del Palazzo della Meridiana, storico edificio di architettura genovese, mobili, sculture, dipinti, ceramiche, gioielli e oggetti da collezione sono esposti per la prima volta in questa forma per un viaggio attraverso i secoli dal XVI agli anni Cinquanta.

Tra i capolavori esposti, la mostra di La Pieve presenta una collezione che va dai “fondi oro” medievali ai dipinti del XIX secolo e ai capolavori del Rinascimento, del Barocco e del Rococò.

Tra le opere esposte figurano olii di Domenico Piola e Cornelis de Wael, nonché il pannello ligneo dorato “Scena mitologica” (Genova, XVII-XVIII secolo). La Galleria Arte Casa presenta anche opere selezionate di Angelo Costa, Sexto Canegallo e Rubaldo Merello, oltre a lavori di artisti come Ernesto Rayper ed Eugenio Baroni.

Genova Antiquaria – dal 21 al 26 febbraio 2025 al Palazzo della Meridiana - Creato con AI da raza
Genova Antiquaria – dal 21 al 26 febbraio 2025 al Palazzo della Meridiana - Creato con AI da raza

Oltre a molti altri interessanti reperti, sono esposti anche un raro mobile a ribalta genovese in palissandro con intarsi in avorio e un mobile con quadrifogli intarsiati di Luigi XV. Non perdete l’occasione di fare questo viaggio nella cultura e di visitare l’Antiquaria di Genova.

Orari apertura: dalle 10:00 alle 21:00

Ulteriori informazioni sulla mostra sono disponibili qui:
https://www.palazzodellameridiana.it/genova-antiquaria-2025

Salone Agroalimentare – 14/03/2025 al 16/03/2025 Finalborgo

Salone Agroalimentare - Foto DC Studio
Salone Agroalimentare - Foto DC Studio

Per i buongustai l’evento è quello che fa per loro: la Fiera agroalimentare di Finalborgo si svolge nel complesso monumentale di Santa Caterina e in diverse piazze del centro storico di Finalborgo, che nel 2008 è stato insignito del titolo di “Borgo più bello d’Italia”. La fiera offre a buongustai, curiosi e turisti l’opportunità di trascorrere un weekend a pochi passi dal mare. Gli espositori, gli eventi collaterali e le diverse aree tematiche della fiera offrono un’occasione unica per scoprire i migliori prodotti agroalimentari di questa zona della Liguria, ricca di tesori naturali.

Salone Agroalimentare - Foto Kryuchka Yaroslav
Salone Agroalimentare - Foto Kryuchka Yaroslav

Tra questi, l’olio, il vino a denominazione di origine protetta della Liguria, le confetture, le gelatine, la focaccia classica, il miele, l’asparago viola di Albenga, i liquori, la birra, le marmellate, il latte e i latticini e il tartufo di Millesimo. Non mancheranno piatti raffinati e dolci tipici da provare a cucinare. Con un ricco programma di incontri formativi, corsi di degustazione, workshop, seminari e conferenze e corsi di cucina, nessuna domanda rimarrà senza risposta.

Perché non dare un’occhiata?

Orari:

Venerdì dalle 15:00 alle 20:00
Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 20:00

Maggiori informazioni sulla fiera agroalimentare sono disponibili qui:
https://www.saloneagroalimentareligure.org

Corso Fiorito – 16 Marzo 2025 a Sanremo

Corso Fiorito Sanremo - https://www.flickr.com/photos/sonietta/1315011564/ - Foto Sonia Fantoli
Corso Fiorito Sanremo - https://www.flickr.com/photos/sonietta/1315011564/ - Foto Sonia Fantoli

Ogni anno, il Corso Fiorito di Sanremo annuncia ufficialmente l’arrivo della primavera nella città della Riviera dei Fiori. Le origini di questa sfilata risalgono alla “Festa della Dea Flora” del 1904, quando la tradizione si affermò con carri decorati con fiori e una battaglia floreale. Oggi il Corso Fiorito è un appuntamento fisso sulla costa ligure, con elaborate creazioni floreali che adornano la città e le strade.

Corso Fiorito - https://www.flickr.com/photos/sonietta/1315028114/ - Foto Sonia Fantoli
Corso Fiorito - https://www.flickr.com/photos/sonietta/1315028114/ - Foto Sonia Fantoli

I preparativi per l’evento durano mesi e in una sola notte carri e carrozze magnificamente decorate sfilano per la città. Sono decorati in modo elaborato con migliaia di fiori colorati in forme e temi creativi e diffondono un profumo unico per la città. Al sorgere della luna, il festival inizia per le strade di Sanremo, accompagnato da musica e balli allegri. Corso Fiorito è una festa per i sensi che trasforma la città in una città dei fiori per eccellenza ed è attesa e celebrata ogni anno. Immergetevi nella primavera!

Maggiori informazioni e biglietti per l’evento sono disponibili qui:
https://carnevalesanremo.it/

Mercoledì di cinema al Teatro Cavour – 22 Gennaio al 12 Marzo 2025 a Imperia

Finalmente, dopo mezzo secolo, il cinema ritrovato torna al Teatro Cavour, gioiello di Imperia. Per l’occasione, ogni mercoledì, a partire dal 22 gennaio, verranno proiettati classici pluripremiati. Saranno proiettate opere di Leone, Fellini, Monicelli, Germi, De Sica, Scola e Wenders. Mercoledì 22 gennaio alle 20:00 lo schermo della sala sfarfallerà per la proiezione del primo titolo di “Cinema ritrovato”, “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, un film del 1964. La cerimonia di apertura si svolgerà il 22 gennaio alle 18:00 in un incontro con Corrado Bologna. Bologna ripercorrerà gli incontri letterari con maestri come Petrarca, Boccaccio, Manzoni e altri, invitando a scoprire i segreti dei grandi libri della nostra cultura.

Per un pugno di dollari - https://picryl.com/media/clint-eastwood-and-marianne-koch-in-a-fistful-of-dollars-1964-083e81
Per un pugno di dollari - https://picryl.com/media/clint-eastwood-and-marianne-koch-in-a-fistful-of-dollars-1964-083e81

Il programma completo degli spettacoli del mercoledì è disponibile qui: Forse c’è qualcosa per voi
https://www.teatrocavour.it

Il programma completo degli spettacoli del mercoledì è disponibile qui: Forse c’è qualcosa per voi

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